La Giunta regionale applichi il salario minimo per dare dignità ai lavoratori coinvolti negli appalti pubblici.

Nelle scorse settimane abbiamo presentato in Consiglio Regionale una mozione che chiede l’introduzione del salario minimo per tutti i lavoratori impiegati nei contratti di appalto relativi a lavori, servizi e forniture sottoscritti dalla Regione Marche. Questo provvedimento mira a rafforzare l’equità salariale, migliorando le condizioni di lavoro per migliaia di lavoratori coinvolti negli appalti pubblici marchigiani. L’obiettivo è di garantire dignità e sicurezza a tutti i lavoratori coinvolti, stabilendo che nessun lavoratore impegnato in appalti regionali dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora. Il salario minimo è una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, che segnerebbe un punto di svolta nelle politiche del lavoro, ponendo al centro la tutela delle condizioni salariali e di sicurezza dei lavoratori. La nostra mozione, inoltre, impegna la Giunta affinché in tutte le gare d’appalto regionali sia applicato il contratto collettivo maggiormente rappresentativo tra quelli applicabili all’attività lavorativa richiesta nell’appalto.Qualora un’impresa appaltatrice proponga un contratto di lavoro diverso, l’amministrazione regionale dovrà effettuare una comparazione delle tutele economiche e normative, in coerenza con quanto previsto all’art. 11 del Codice degli Appalti. Questo meccanismo è stato concepito per prevenire il ricorso ai contratti al ribasso e garantire che i diritti dei lavoratori siano sempre salvaguardati, in linea con la Direttiva UE 2022/2041 e i principi della Costituzione italiana. L’approvazione della nostra mozione non solo migliorerebbe le condizioni di vita di molti lavoratori marchigiani che, come risulta dagli ultimi dati INPS regionali, sono ad alto rischio di povertà, ma ridurrebbe anche il rischio di incidenti, promuovendo una maggiore qualità e sicurezza nei luoghi di lavoro. La questione del salario minimo è di grande attualità, tanto che, in assenza di iniziative concrete del Governo, sono stati i Comuni e le Regioni ad attivarsi, per quanto di loro competenza. Basti pensare che recentemente il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una mozione che introduce il salario minimo di 9 euro l’ora per tutti i contratti d’appalto relativi a lavori, servizi e forniture della Regione. Per quanto riguarda i comuni, già il 19 Marzo quello di Firenze ha stabilito che nessun lavoratore dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora negli appalti in cui il Comune è stazione appaltante. A seguire alcuni comuni della Campania (tra cui: Bacoli, Napoli e Pellezzano) hanno adottato atti deliberativi simili. Alla luce di quanto è avvenuto negli altri territori, mi auguro che la Giunta regionale delle Marche si prenda carico di questa nostra iniziativa, se ha veramente a cuore la dignità e la sicurezza dei lavoratori.

Marta Ruggeri, capogruppo M5S in consiglio regionale

Movimento 5 Stelle Marche

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