I dati dell’ultimo Rapporto Gimbe parlano chiaro: nelle Marche il 10,6% dei cittadini – oltre 157.000 persone – ha rinunciato a una o più prestazioni sanitarie nel 2024. Un dato superiore alla media nazionale (9,9%) e in peggioramento rispetto al 2023.
1 persona su 10 che rinuncia alle cure è un fallimento per la sanità marchigiana e un segnale d’allarme, soprattutto per chi vive nelle aree interne.
Le risorse ci sono, ma sono male utilizzate.
La nostra Regione riceve 2.207 euro pro capite, più della media italiana, e ha un’aspettativa di vita di 84,2 anni contro gli 83,4 della media nazionale.
Ma a cosa serve vivere più a lungo, se la qualità dei servizi non è garantita a tutti?
Il problema è nella programmazione e nell’organizzazione:
– mancano 136 medici di famiglia, e oltre la metà dei medici di base ha già più di 1.500 pazienti;
– il PNRR è fermo: solo 5 Case della Comunità operative su 29 e nessun Ospedale di Comunità attivo.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a chiedere azioni concrete: la sanità pubblica è un diritto, non un privilegio. Non accetteremo che i marchigiani debbano rinunciare alle cure per colpa di inefficienze e ritardi.
Continueremo a vigilare e a proporre soluzioni per una sanità più giusta, accessibile e territoriale.
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