C’è un errore tecnico nell’ultima variante dell’ex zuccherificio. Cose da far strabuzzare gli occhi. Analizzando approfonditamente carteggi, permessi di costruzione, piani regolatori e testi siamo giunti a questa conclusione: con la variante richiesta dalla società Madonna Ponte ed approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale, si da la possibilità di utilizzare una superficie territoriale suppletiva che permette di avere un surplus di superficie utile lorda (quella dove si costruisce realmente) di ben 9.241 mq. L’inganno è presto scoperto, anche se non di facilissima comprensione: attraverso dei percorsi a ritroso di ricalcolo delle superfici per arrivare alle superfici utilizzabili nell’ultima variante, il Comune applica degli indici non idonei al ricalcolo. Ne utilizza uno risalente al 2006, quando un nuovo indice è stato adottato nel 2009 (ecco il documento di analisi 2 VARIANTE COMPARTO ST3_OSSERVAZIONI – Copia). Dimenticanza? Errore di distrazione? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che la società Madonna Ponte ha acquisito, in questo modo, quasi 10 mila metri quadri in più di superficie utilizzabile, rispetto al dovuto. Per questo richiediamo immediatamente l’annullamento della variante approvata. Un atto dovuto, un atto di giustizia e trasparenza
A quanto pare la saga della cementazione continua, per meglio dire si tenta a continuarla. Fano era una bella cittadina con un equilibrio abbastanza buono fra verde e cemento, ma specie in questo ultimo decennio la cittadina si è trasformata in una piccola metropoli dove alla cementificazione è stato eretto un idolo, quello visibile nell’area ex-zuccherificio. Un idolo al dio cemento, alla faccia dei verdi che si attaccano a salvare tre metri quadri di erbaccia e non hanno visto lo scempio di cemento della vasta area sopra menzionata. I miei complimenti a tutti i responsabili che non si sono accorti del suddetto idolo.